TERAMO – Sono in centinaia a Teramo a sfilare per dire no alle trivelle in Abruzzo e nella stessa provincia nella manifestazione promossa dal M5S abruzzese e che ha preso il via nel primo pomeriggio. A latere del corteo il deputato Gianluca Vacca ha spiegato che "per la prima volta in questa città ci si oppone in tanti alla svendita del territorio, della nostra ricchezza – Chiediamo un cambio radicale di politica, contro questi amministratori locali che sono complici dei poteri forti". Il presidente Chiodi nel corso della manifestazione , ha fatto recapitare una lettera agli organizzatori:"Chi mi conosce, chi conosce la mia storia politica, sa quanto sia sensibile a queste problematiche. Io sono abruzzese e da abruzzese vero non vorrei mai veder violata l’integrità della mia terra con le sue enormi potenzialità naturali". Agli esponenti del Movimento 5 Stelle il presidente della Regione chiarisce il suo interesse auspicando che "possa servire a chiarire, una volta per tutte, la mia posizione e quella del Governo regionale, riguardo il delicatissimo tema della salvaguardia e difesa del nostro territorio dalla attività di ricerca e coltura degli idrocarburi liquidi". "Sin dal giorno del mio insediamento alla guida di questo Esecutivo regionale dice Chiodi – e ancor prima in campagna elettorale, mi sono convintamente impegnato a "salvare" l’Abruzzo dalla minaccia delle trivelle e del Centro oli; minaccia che pure il centrosinistra locale, regionale e nazionale, aveva scientemente autorizzato attraverso 24, sottolineo 24, atti amministrativi autorizzativi". "E’ stato il mio governo che – insiste Chiodi – con determinazione, è riuscito a scongiurare l’insediamento del Centro oli. Di più. Per impedire in maniera definitiva qualsiasi tipo di attività estrattiva sulla terraferma, siamo stati la prima Regione, ad aver approvato una legge (LR 48/2010) che di fatto vincola tutte le aree a rischio sismico, parchi, riserve naturalistiche, suoli adibiti a coltura di prodotti di qualità (olio e vino ad esempio). Come dire, abbiamo dichiarato "intoccabile", su questo fronte, la quasi totalità del territorio abruzzese, che rientra in questa casistica. Ma non basta ancora. Nonostante le Regioni non abbiano competenza sulle attività che si esercitano in mare, abbiamo proposto e sostenuto, con il governo di centrodestra, il decreto legislativo 128/2010 dall’allora ministro Prestigiacomo che indicava il rispetto di 12 miglia per estrazione in mare, in presenza di oasi naturalistiche. Ciò allora ci permise di bloccare il progetto "Ombrina mare 2", poi sappiamo, purtroppo, come è andato a finire col "decreto del Fare". Farò tutto il possibile per difendere la nostra costa, statene certi". (foto di Giancarlo Falconi).
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